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La leggenda marocchina, diventata virale, di Emile Leray

 

Questa impressionante storia è avvenuta nel lontano 1993, ma solo ora è venuta alla luce. Il protagonista Emile Leray non ha mai voluto vantarsi di questa sua imprese. Ora Emile ha compiuto 62 anni, vive nel nord-ovest della Francia ed ha fatto trapelare questa pazzesca storia. Naturalmente, ha conservato la sua particolare moto come ricordo di un’avventura unica ed indimenticabile.

Non tutti possono raccontare una storia come questa e soprattutto non tutti sarebbero riusciti a sopravvivere. Possiamo solo immaginare che forza di carattere ci vuole per salvarsi la pelle in queste condizioni. Ecco la storia di Emile Leray che dopo essersi perso nel deserto del Marocco, è tornato alla civiltà trasformando la sua Citroen 2CV in una improvvisata moto. 

 

Nel 1993, Emile Leray, di professione elettricista, ha deciso di partire per attraversare il deserto del Marocco in solitaria. Tutto stava andando secondo i piani quando è stato fermato ad un avamposto militare dove gli è stato proibito di andare oltre. E' stata una scelta semplice, ritornare a Tan Tan per non terminare anticipatamente la sua avventura. Purtroppo, il terreno accidentato ha preteso il suo caro pedaggio. Leray ha perso il controllo della sua 2CV rompendo un braccio oscillante delle sospensioni e di conseguenza perdendo ogni speranza di proseguire. Il suo viaggio si è così trasformato da avventura e lotta per la sopravivenza nel deserto. Grazie alle sue competenze tecniche, ad un po’ di improvvisazione ed alle scorte di cibo e acqua è riuscito a salvarsi la pelle. Emile Leray comprese che l'unico modo per uscire da questa trappola infernale era quello di avere un veicolo. Così ha deciso di costruirsi una moto con le parti ancora funzionanti della sua Citroen. Con pochi attrezzi e qualche conoscenza di meccanica, sotto un sole cocente, ha iniziato i lavori per la costruzione della sua “zattera di salvezza”. Il primo passo è stato quello di rimuovere la scocca della 2CV per utilizzarla come riparo. Poi ha pensato alla moto: ha adattato il telaio della macchina e poi trovato la soluzione per fissare le ruote, ha installato il motore ed infine ha pensato alla trasmissione. Ha usato un paraurti per costruirsi il sedile. Emile pensava di metterci pochi giorni ma alla fine ci vollero ben 12 giorni di lavoro continuo. Per sopravvivere ha dovuto razionare accuratamente il cibo e l’acqua uscendo dal deserto con ancora solo mezzo litro d'acqua. Dopo un giornata di guida a bordo della sua particolare moto ha incontrato la polizia marocchina che lo ha portato in salvo ma che gli ha anche presentato una multa multa perché la targa e i documenti della sua auto non corrispondevano a quello strano veicolo.