Foto e testo di Paolo Baraldi
Incredibile diario di viaggio in Israele, una terra purtroppo nota per i numerosi fatti di sangue che nasconde piacevoli spunti per un viaggio in fuoristrada.
Israele, uno stato da noi europei abitualmente conosciuto per le sue turbolenti vicissitudini politiche ma del quale poco conosciamo realmente e poco sappiamo della vita di tutti i giorni della sua popolazione. Grazie all’amicizia, nata in Bulgaria per la Balkan Breslau, con alcuni israeliani, ho deciso di partire ed andarli a trovare per poter toccare con mano la loro cultura, il loro modo di vivere ed in particolare conoscere meglio il loro “mondo” del fuoristrada. Tsadi Maller, titolare della Rasta 4x4, Capara Adi Shafran, reporter e profonda conoscitrice del mondo offroad israeliano e Ran Setton, esperto fuoristradista con alle spalle alcune partecipazioni al Croatia Trophy, sono state le guide che mi hanno accompagnato in questa mia esperienza. La mia base è stata l’abitazione di Tsadi Maller situata nel moshav di Kfar Aviv; da qui, ogni giorno sono partito in compagnia dei miei amici per andare alla scoperta di questa terra e dei sui numerosi offroader.
Io e Chris Armelin abbiamo viaggiato con Tsadi Maller a bordo della sua bellissima Jeep CJ6 del 1977 mentre Capara Adi Shafran e Ran Setton sono a bordo di una Rexton W 2.0 Xdi che ci è stata consegnata da Ssangyong Israele per testarla durante il nostro viaggio e per realizzare alcune immagini pubblicitarie. Partiamo in direzione sud verso Be’er Sheva, per poi dirigerci verso Mitzpe Ramon da dove scendiamo nel Cratere di Ramon che ci offre un paesaggio unico. I primi chilometri nel deserto del Negev li percorriamo in una piana circondata da montagne dai colori unici. Poi il paesaggio cambia totalmente quando entriamo nel Wadi Nekarot, un profondo canyon che percorriamo quasi per intero sino ad arrivare al punto dove abbiamo allestito il nostro bivacco per la notte. L’indomani ripartiamo e dopo qualche chilometro, lasciamo il Wadi Nekarot e la Via dell’Incenso per salire su di un altopiano, dove il paesaggio è ancora una volta diverso, e raggiungiamo le rovine del caravanserraglio di Katsera da dove si gode di una fantastica vista sulla vallata sottostante. Da qui continuiamo il nostro percorso sino al Moshav Tzofar, a pochi chilometri dal confine con la Giordania, dove riprendiamo l’asfalto dirigendoci verso il Mar Morto; la depressione più profonda della Terra.