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Toyota Land Cruiser da record

Il 31 agosto 2019 la casa costruttrice nipponica ha registrato i 10 milioni di Toyota Land Cruiser vendute in tutto il mondo. Questo importante numero segna un traguardo storico per Toyota che dal 1951, anno del primo BJ, ad oggi ha saputo tener vivo il suo fuoristrada di punta evolvendovi senza dimenticare le origini.

Testo e foto di Paolo Baraldi

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10 milioni di Toyota Land Cruiser

L’importante traguardo dei 10 milioni di Land Cruiser prodotti è stato raggiunto il 31 agosto 2019. Toyota Jeep BJ, dove la B è in onore del motore Type B e la J per Jeep, è il nome della prima Land Cruiser prodotta nel 1951; da allora il 4x4 nipponico è rimasto sempre sul mercato subendo numerose evoluzioni. La denominazione Land Cruiser venne adottata poco dopo il suo debutto e subito prima di iniziare ad essere esportata su altri mercati ad un ritmo di 100 unità all’anno.

Toyota Land Cruiser, una vecchietta ancora in ottima salute

Da allora, sono passati ben 68 anni e questo traguardo rende di fatto il fuoristrada giapponese nel prodotto più longevo della storia di Toyota. Una vita che è destinata a proseguire a lungo nel tempo visto che solo nel 2018 sono stati venduti 400.000 esemplari della Land Cruiser a livello globale.

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l segreto di questo successo, che già nel 1965 faceva registrare le 10000 unità, è dovuto alla grande affidabilità di questo 4x4 ed alle sue elevate doti fuoristradistiche. Doti che si sono mantenute durante gli anni e nelle successive generazioni della gamma.

Come descrivere con una sola parola un'auto che è considerata una leggenda in tutto il mondo? Resistente, grintosa, affidabile. Land Cruiser, progettato per sopravvivere nei luoghi più impervi, è da oltre 60 anni un benchmark soprattutto per la sua robustezza.

In questo, Toyota ha dimostrato di aver saputo riadattare il Land Cruiser alle nuove necessità dei suoi clienti senza mai tradire le origini e le caratteristiche fondamentali di un fuoristrada. A proposito di affidabilità di questo fuoristrada, basti considerare che ancora oggi la serie 40 della Toyota Land Cruiser viene usata in alcuni luoghi particolarmente inospitali del pianeta: Africa, Australia non e Centroamerica.

Lunga vita alla Land Cruiser

Attualmente Toyota commercializza questa il Land Cruiser in ben 170 paesi e regioni del mondo, con vendite annuali attorno alle 400.000 unità. Di fatto, il Land Cruiser è il modello cardine che ha amplificato la popolarità del brand asiatico in tutto il mondo. A conferma di ciò, Toyota ha annunciato che le future generazioni di questo modello continueranno ad essere progettate per essere utilizzate in qualsiasi parte del mondo.

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Breve storia della Toyota Land Cruiser (fonte Toyota)

Modelli BJ e FJ (1951-1955)

Serie 20 (1955–1960)

Serie 40 (1960–1984)

Tipo 55/56 (1967–1980)

Serie 60 (1980–1990)

Serie 70 (dal 1984)

Serie 80 (1989–1997)

Serie 90 (1996-2002)

Serie 100 (1998-2007)

Serie 120 (dal 2002)

Serie 200 (dal 2007)

Serie 150 (dal 2009)

Serie 200 restyling (dal 2015) 

 

Come un soldato temprato dall'esperienza sul campo, Land Cruiser è nato in un contesto storico ostile. Quando la Corea del Nord invase la Corea del Sud, nel 1950, le Nazioni Unite e gli Stati Uniti si schierarono con quest'ultima, mentre il Giappone, paese occupato dagli USA, fungeva da base per i rifornimenti. Fu proprio in quel periodo che alle case automobilistiche giapponesi venne presto richiesto di fornire all'esercito USA un veicolo compatto a quattro ruote motrici.

Toyota Land Cruiser: dalle sue umili origini come veicolo necessario nel periodo di guerra, a fuoristrada multiuso in grado di affrontare le situazioni più diverse.

L'originale 

 

Nel gennaio 1951, cinque mesi dopo l'inizio della fase di progettazione, Toyota realizzò il suo primo prototipo, che era basato su parti esistenti, come il telaio del Type SB, un autocarro da una tonnellata, e il motore a benzina da 3,4 litri del massiccio Type B. Data la popolarità della Willys Jeep, all'epoca uno dei mezzi preferiti dalle forze di occupazione, Toyota decise di chiamare il prototipo Jeep BJ (B in onore del motore del Type B e J per la Jeep 4x4). Nel luglio di quell'anno, il collaudatore Ichiro Taira portò a termine un test che lo vide al volante di una BJ fino al checkpoint n. 6 del Monte Fuji, un'impresa compiuta in precedenza solo a cavallo! Il test dimostrò l'abilità della BJ, che venne adottata come auto di pattuglia dalla polizia nazionale giapponese nell'agosto dello stesso anno.

 

Ci vollero altri due anni perché la BJ fosse dichiarata pronta per la produzione di massa e per soddisfare le richieste di altre agenzie governative e aziende energetiche. Dopo il primo anno di produzione di serie, nel 1954, la BJ venne ribattezzata in seguito alle accuse di violazione del marchio avanzate dalla Willys Company. Da quel momento, la 4x4 divenne nota con un nome più che mai appropriato: Toyota Land Cruiser.

 

Evoluzione civile

 

Quattro anni dopo la presentazione del primo prototipo, nel novembre 1955, fece il suo esordio il secondo Land Cruiser, Serie 20. Un'evoluzione appena accennata dall'esterno ma grossi cambiamenti all’interno, che lo trasformarono da veicolo prettamente militare a comoda vettura civile.

 

Con i tratti della "BJ" ancora riconoscibili, la Serie 20 esibiva linee ammorbidite, fanali integrati e un abitacolo più spazioso. Anche il comfort di guida venne migliorato, con nuove balestre anteriori e posteriori in grado di assorbire i sobbalzi, mentre le vibrazioni nell'abitacolo venivano attutite dalle sospensioni migliorate.

 

L'interasse corto venne ulteriormente accorciato per rendere il veicolo più facile da manovrare, mentre una nuova versione allungata dell'interasse, con un incremento della capacità di carico, offriva maggiore libertà negli allestimenti, dall'abitacolo a più posti al pick-up.

 

Venne inoltre introdotto un nuovo motore F-series in ghisa che offriva al conducente il 23% di potenza in più rispetto al modello originale. Uno sviluppo del motore B-series utilizzato già nel 1948, che sarebbe stato montato sulle Toyota fino al 1992: un risultato tecnico incredibile che ne fa il più duraturo di tutti i nostri motori.

 

In molti paesi, Toyota fece la sua comparsa per la prima volta proprio grazie ai veicoli Serie 20 acquistati dalle Forze Armate. Il successo delle vendite di Land Cruiser all'estero era evidente nel 1957, quando il 32,8% di tutti i veicoli giapponesi esportati era costituito dal nostro grintoso 4x4.

 

Serie 40: si cambia vita

 

Il modello della terza generazione, Serie 40, venne introdotto sul mercato nel 1960, e divenne un'autentica icona che avrebbe percorso strade sterrate per ben 24 anni, con il soprannome di "The Forty".

 

La notorietà parallela al successo di vendite della Serie 20 spinse gli ingegneri Toyota dell'epoca a conservare la formula vincente del Forty, introducendo miglioramenti evidenti e ritocchi ingegnosi a tutto il resto.

 

Come nel caso delle modifiche al modello precedente, la revisione dello styling dell'esterno fu quanto meno discreta. I passaruota divennero più squadrati e gli indicatori di direzione vennero posizionati sulle ali anteriori, ma il cambiamento più memorabile fu l'inserimento di una cornice a losanga attorno ai fari anteriori e alla griglia del radiatore.

 

Uno dei cambiamenti più vistosi consistette nell'offerta di tre rapporti di trasmissione – Full, Economy e Moderate – in funzione del tipo di terreno da affrontare. Venne introdotta anche una versione con cambio manuale a tre marce accoppiato a un riduttore, per un totale di sei marce in avanti: tre da strada e tre per il fuoristrada.

 

Nel 1967, la domanda crescente di capacità di carico soddisfatta dalle station wagon portò all'introduzione del modello FJ55, con un interasse portato a 2.700 mm, un nuovo styling e il comfort di un'auto.

 

Oltre alla nuova capacità di carico, una caratteristica degna di nota di questo modello fu la possibilità di scelta tra il portellone incernierato alla base (apribile quando il finestrino era abbassato) o le doppie porte apribili verso l'esterno, per accontentare i gusti più diversi.

 

Nel 1980, il modello 55 sarebbe stato sostituito dalla Serie 60, più grande e spaziosa. In un segmento di mercato divenuto molto appetibile, gli ingegneri si concentrarono sui miglioramenti alla qualità di guida e su interni più lussuosi, con finiture in velluto e sedili anteriori separati.

 

Una nuova era

 

Dopo 24 anni di grandi successi della Serie 40, 29 se si considera anche la Serie 20 originale, nel 1984 venne introdotto un nuovo Land Cruiser adatto al mondo moderno: la Serie 70.

 

Gli ingegneri ritenevano che fosse necessario ricominciare da zero con il nuovo modello, un'auto destinata a entrare in un'arena molto più competitiva, dove la domanda di veicoli da diporto era in costante aumento.

 

Si decise di offrire il nuovo Land Cruiser in due formati: Heavy Duty, un veicolo robusto pronto a sacrificare il comfort degli occupanti e Light Duty, una vettura più confortevole per affrontare lunghe distanze con la famiglia o gli amici.

 

I modelli Heavy Duty, pur riconoscibili come Land Cruiser, presentavano una carrozzeria squadrata in acciaio pesante, con il parabrezza spigoloso e cinque configurazioni di interasse oltre a una vasta gamma di motorizzazioni.

 

ur apparendo molto simili a un occhio poco attento, i modelli Light Duty presentavano un frontale leggermente più morbido, con estensioni dei passaruota e styling di paraurti e griglia più arrotondati. Le configurazioni di interasse offerte erano tre e i motori erano solo quattro cilindri.

 

Nel 1990, per contrastare la concorrenza agguerrita dello Shogun Mitsubishi e di modelli simili, il Light Duty venne separato nettamente dal fratello più grintoso e ricevette una nuova identità: Land Cruiser Prado. Questo modello sarebbe rimasto in produzione fino all'introduzione della Series 90. La Serie 70 (Heavy Duty) sarebbe rimasta immutata fino al profondo rimaneggiamento subito nel 2007, ben 23 anni dopo l'uscita del primo veicolo dalla linea di produzione.

 

I resoconti di viaggi epici compiuti a bordo di un Land Cruiser sono innumerevoli. Il più particolare coinvolge una coppia, Paul e Brigitta Bohlen Jüni, che compì il giro del mondo a bordo del proprio Serie 70, attraversando 63 paesi e coprendo ben 280.000 km. Scopri perché Paul e Brigitta ritengono che nessun'altra auto sarebbe stata all'altezza dell'impresa.

 

Il comfort è essenziale

 

Nel 1996, venne lanciata la nuova Serie 90, per creare una distinzione netta all'interno della gamma Land Cruiser, per i consumatori che volevano l'autorevolezza di un 4x4 senza sacrificare il comfort e il piacere di guidare.

 

Un nuovo look accattivante con una linea di cintura più alta, grandi paraurti di plastica e la scelta tra tre e cinque porte conservavano il carattere "all terrain" di Land Cruiser con uno stile più morbido e moderno.

 

Un nuovo sterzo a corona e pignone avvicinò la Serie 90 a un'auto, mentre nuove sospensioni anteriori indipendenti garantivano l'esperienza di guida attesa dai conducenti "occasionali", senza rinunciare alle sue doti di fuoristrada.

 

Nel frattempo la Station Wagon veniva aggiornata alla Serie 100.

 

La nuova vettura, la versione di lusso nella famiglia Land Cruiser, offriva migliori prestazioni 4x4 e sospensioni attive all'avanguardia, accogliendo gli occupanti in un ricco abitacolo con finiture in legno e tappezzeria in pelle.

 

Verso un nuovo secolo

 

Nonostante un periodo relativamente breve e di successo durato sei anni, con oltre 760.000 modelli Serie 90 venduti, nel 2002 era giunto il momento di preparare Land Cruiser per il nuovo secolo, con la Serie 120.

 

Lanciato al Salone dell'auto di Parigi di quello stesso anno, il nuovo modello era ricchissimo di nuove tecnologie. Era dotato del primo sistema elettronico di assistenza alla partenza in salita (per la massima trazione in pendenza) e di assistenza nella discesa (per mantenere il controllo nelle discese più ripide) oltre a una maggiore rigidità strutturale che ne migliorava la maneggevolezza, la stabilità e la silenziosità – tanto da essere soprannominato per gli interni il New Traditional 4x4 – il nuovo Land Cruiser era pronto a tutto.

 

Per la prima volta nella sua storia, lo styling esterno del nuovo modello era stato disegnato oltre i confini giapponesi, presso il centro di progettazione Toyota ED2 nel sud della Francia. Mantenendo il DNA funzionale e grintoso che da sempre contraddistingueva Land Cruiser, il nuovo look era più snello e meno incline a invecchiare dei modelli precedenti, con i fanali filanti e la griglia verticale, segno di pulizia e forza insieme.

 

Pur apparendo la vettura robusta che tutti si aspettavano, all'interno le linee erano ugualmente ammorbidite, con un cruscotto dalle forme naturali che dai controlli del climatizzatore e dallo schermo audio culminava in una curva a S nella parte centrale.

 

Nel 2007, le Serie 100 più grandi vennero sostituite dai modelli ancora più lunghi e larghi della Serie 200, con la struttura separata del telaio ridisegnata, che offriva al conducente maggiore comfort, robustezza e sicurezza in caso di collisioni. La Serie 200 era dotata del primo dispositivo Crawl Control al mondo, che consentiva di mantenere automaticamente bassi regimi su fondi rocciosi e sabbiosi.

 

Fin dalla sua prima apparizione al Rally Dakar nel 1979 (noto all'epoca come Parigi-Dakar), una gara in cui uomini e macchine si confrontano su alcuni dei terreni più impegnativi al mondo, Land Cruiser aveva dimostrato di essere una vera sfida per gli avversari: le Toyota Prado partecipanti al rally con concorrenti privati sono le più numerose tra le vetture iscritte al rally fin dai suoi esordi, una chiara indicazione della loro assoluta affidabilità.

 

L'ultimo capitolo

 

Con vendite totali che sfioravano i sei milioni, era giunto il momento di dare una nuova energia alla Serie 120, per mantenere Land Cruiser sempre un passo avanti ai concorrenti. La nuova e importante Serie 150 venne lanciata nel 2009 e sarebbe stata disponibile in più di 178 diversi mercati in tutto il mondo: quante cose erano cambiate dai primi Land Cruiser.

 

ED2 guidò l'aggiornamento del design dalla sua sede francese e il risultato finale fu un modello più piccolo e dalle sembianze ormai familiari, che richiamavano il fratello maggiore (Serie 200) lanciato da poco. Il look più muscolare comprendeva, per la prima volta, un portellone posteriore incernierato a destra, con lunotto incernierato nella parte superiore, apribile in modo indipendente.

 

All'interno, le curve introdotte nel modello precedente vennero sostituite da un design più spigoloso. Oltre al nuovo cruscotto funzionale, migliorato nella qualità e nell'aspetto, venne introdotto un nuovo Pre-Collision-System che segnala al conducente il rischio di possibili collisioni e attiva i freni per evitare il contatto.

 

Tra le altre nuove funzioni, il dispositivo Crawl Control della Serie 200 e un nuovo sistema Multi-Terrain Select che consente al conducente di adattare più facilmente le configurazioni del veicolo alle condizioni del terreno: "Sabbia" per guidare lungo una spiaggia o "Massi" per affrontare un fondo più tecnico e insidioso.

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