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Trail Back è bello! Nissan Patrol GR Outback Style

L’Outback australiano è un sogno per molti fuori stradisti e ancora di più è l’Outback Challenge. Proprio da questa gara è partita la soluzione tecnica del Trail Back. In questo articolo vi presento un Nissan Patrol GR con Trail Back australiano ed importato in Francia dall’amico Patrice Ryder.

Testo e foto di Paolo Baraldi

nissan patrol outback style trail back

Nell’immaginario comune di ogni fuoristradista, grazie ai numerosi video ed alle accattivanti fotografie che circolano nel web, l’Australia ed in particolare l’Outback Challenge, gara che prende il nome da uno dei più duri deserti di questo continente, rappresentano un icona dell’offroad da cui molti hanno preso spunto sia per organizzare delle competizioni che per preparare i propri 4x4.

Lo stile Outback piace anche in Europa

Simbolo di questi veicoli è il “trail back” ovvero la conversione della parte posteriore della carrozzeria in un pianale aperto dove poter sistemare, oltre ai radiatori ed al serbatoio, ruote di scorta, casse e tutto quanto possa servire per affrontare una corsa nell’Outback. Altra caratteristica di questi fuoristrada è la non eccessiva altezza da terra, ma con una buona luce grazie ai ponti a portale, l’essere ben piazzati, cioè con una carreggiata larga, ed un motore generoso e potente.

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Patrice Ryder, fondatore dell’Outback Import, azienda specializzata nell’importazione di accessori 4x4 e profondo conoscitore della realtà australiana, ha comprato e trasportato in Europa proprio uno di questi veicoli che poi ha terminato di preparare nell’atelier di Sylvan Mauttret che è anche il pilota di questo veicolo.

 

Forte della mia profonda amicizia con Patrice, mi è stata fornita l’esclusiva italiana per la presentazione di questo mezzo. Ringraziamo l’amico per il prezioso e gradito regalo e non indugiamo oltre prima di andare a svelare tutti i segreti di questo Nissan Patrol GR Outback Style.

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Nissan Patrol GR Outback Style: Motore, Trasmissione e Freni

Sbarcato in Francia, il primo pensiero di Patrice e Sylvan è stato quello di sostituire il motore esistente, un diesel aspirato da 4.2 litri, con il più prestante 4.5 V8 32 valvole a benzina normalmente presente sulla Nissan Infiniti Q45. Questo poderoso propulsore è gestito da una nuova centralina della Vi-PEC; il modello scelto è la V88 che permette di avere una grande flessibilità nel gestire il motore ed infatti i cavalli finali, alla ruota e nonostante i ponti a portale, sono ben 280.

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Il motore prende aria pulita da un grosso filtro con cassa impermeabile realizzata artigianalmente che a sua volta è collegata ad uno snorkel sempre artigianale. Lo scarico racing 8-2-1 è stato realizzato con elementi realizzati da Tecinox e termina alto appena dietro l’abitacolo. Il radiatore per il raffreddamento del motore è stato posizionato posteriormente ed è un Allisport con due potenti elettroventole; qui, troviamo anche il radiatore per il raffreddamento dell’olio del cambio automatico anch’esso con elettroventola. La corrente necessaria al funzionamento del motore e dei vari accessori come i verricelli è accumulata in tre batterie dell’Optima, due rosse ed una gialla. Una di queste funge esclusivamente di scorta in caso il motore dovesse fermarsi o quando risultino dei cali di energia; inoltre per situazioni di emergenza, l’energia elettrica è fornita, sia agli utilizzatori che alle batterie, tramite un generatore Honda. Il cambio automatico di serie su questo Patrol ha presentato dei problemi di funzionamento una volta abbinato al nuovo propulsore a benzina dell’Infiniti; per risolvere questo problema l’australiana Whoolesales Automatic Transmissions ha fatto una completa revisione accordando il cambio al nuovo motore e rinforzando il convertitore. Ora non esiste più la posizione Drive ma grazie al Lock up è possibile scegliere tra i tre rapporti e bloccare la marcia; l’overdrive diminuisce inoltre l’affaticamento del motore. Due alberi di trasmissione artigianali, più robusti degli originali, trasmettono il moto ai “mitici” ponti a portale della Gearmaster Portal che oltre alla robustezza permettono di avere una considerevole luce da terra. Questi assali presentano una riduzione del 40% del rapporto e sono abbinati a delle coppie coniche corte. I differenziali sono entrambi bloccabili al 100% con il sistema pneumatico di ARB ed i semiassi rinforzati sono sempre della Gearmaster Portal. I freni a disco su tutte e quattro le ruote sono della DBA con dischi baffati ed i tubi sono in treccia aeronautica.

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Nissan Patrol GR Outback Style: Sospensioni

La geometria del sistema sospensivo originale del Patrol non è stata assolutamente modificata; Sylvan Mauttret ha lavorato unicamente sugli elementi elastici utilizzando le molle della King Springs; per equilibrare le 2,4 tonnellate di questo GR con un peso maggiore sull’avantreno, all’anteriore ha usato delle 42HD da carico mentre al posteriore delle 41 standard. Per quanto riguarda gli ammortizzatori, sono stati installati due di questi elementi per ogni ruota e la scelta è ricaduta sugli ammortizzatori a gas con serbatoio esterno della francese Suspensions Sport fissati su dei nuovi supporti. Gli ammortizzatori sono stati costruiti appositamente con specifiche idonee a questo veicolo in quanto i ponti a portali presentano un peso maggiore di 100kg rispetto agli assali d’origine. Si può notare all’interno della molla il bump stop della King Shocks. All’anteriore la barra panhard è della Tough Dog nella versione regolabile e dall’immagine si nota anche il robusto ammortizzatore di sterzo sempre della Tough Dog; la panhard posteriore è stata realizzata artigianalmente e l’attacco superiore a telaio presenta un rinforzo diagonale verso il lato opposto.

Nissan Patrol GR Outback Style: Esterno e Interno

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L’estetica esterna di questo Y61 è molto accattivante e le sue linee, fedeli all’originale nella parte anteriore e aggressive al posteriore ci ricordano senza ombra di dubbio le sue origini e le sue velleità sportive. Il paraurti anteriore è stato realizzato artigianalmente da LM 4x4, l’azienda di Mauttret, ed è dotato di bullbar e verricello industriale Warn serie 12 con cavo sintetico Marlow da 14mm di diametro. Sul lato sinistro del cofano si trova lo snorkel artigianale. Lateralmente, non troviamo altri accessori o modifiche se non il taglio della carrozzeria per eliminare la parte posteriore dove è stato realizzato l’elemento caratterizzante di questa preparazione: il trail back. Come si può notare dalla foto 4, tutta la struttura è stata costruita con tubi d’acciaio ancorati al telaio e poi rivestita a formare il pianale con pannelli di alluminio mandorlato. Come si vede, appena dietro la cabina, i tubolari vanno a formare un doppio arco di protezione della stessa che funge anche da supporto per i radiatori. Una traversa tra i due longheroni longitudinali è diventata il paraurti posteriore dove oltre ai fanali troviamo incassato un verricello 9.5 XP della Warn sempre con cavo sintetico Marlow. Nel pianale del trail back è stato installato un serbatoio della benzina della LRA da 140 litri che non è certo un granché per l’assetato V8 ed infatti per ogni evenienza troviamo anche due taniche per il carburante, una da 20 litri ed una più piccola anche se l’alloggiamento è studiato per accogliere 2 fuel tank da 20 litri. Sopra di esse è posizionato il generatore elettrico dell’Honda. Su uno dei montanti diagonali del rollcage, è stata sistemata una capiente bombola per l’aria compressa della Powertank da 250 bar che oltre a gonfiare gli pneumatici è in grado di far funzionare una pistola pneumatica per i dadi delle ruote. Nella parte posteriore del trail back, in posizione centrale, sono alloggiate due ruote di scorta; a sinistra di esse si trova una cassa per gli attrezzi e a destra le piastre per la sabbia ed il cric. Il risultato finale di questo trail back, una volta allestito con tutte le varie parti ed accessori, è molto bello ed è certo uno degli elementi caratterizzanti di questa preparazione. Concludono l’allestimento esterno i vari fari a led, anteriori e posteriori, della Vision X e gli pneumatici 35x12.50R17 Mud Terrain KR della BF Goodrich montati sui cerchi in lega da 17” della Performance con Staun interno.

Internamente, spicca subito all’occhio che siamo di fronte ad un veicolo con guida a destra, e non poteva che essere così visto le sue origini. Quindi alla destra del cruscotto troviamo il volante sportivo della Sparco, un contagiri supplementare, il ripetitore delle distanze della Terratrip ed un GPS della Garmin. Nel vano centrale del cruscotto è stato posizionato un computer di bordo per tenere sotto controllo tutti i parametri del motore; a sinistra del computer ci sono i tre interruttori dell’ARB per il compressore ed i blocchi del differenziale. A sinistra, lato navigatore, sono stati sistemati due Terratrip 202 Plus e altri strumenti di controllo del propulsore. Tra i due sedili si trova la leva del cambio automatico e quella del riduttore mentre sul tetto è stato sistemato il compressore dell’aria dell’ARB. I sedili anatomici sono della Recaro mentre le cinture a quattro punti della Turn One; da questa immagine possiamo vedere anche il rollbar interno realizzato a protezione dell’equipaggio.

Nissan Patrol GR Outback Style: Conclusioni

Vedere scorrazzare questo Patrol nella piatta “steppa” della Polonia dove il terreno, in alcuni punti, è sabbioso, non si può che correre con la mente all’Australia, ma subito dopo un profondo guado o un’inespugnabile fangaia mi riportano alla realtà della corsa ancora più affascinati da questo 4x4 che si trova a suo agio anche in queste situazioni. I punti forti di questo GR sono fondamentalmente tre: potenza, guidabilità sul veloce ed elevata luce da terra dei ponti grazie al sistema a portale. Oltre all’aspetto tecnico, certamente interessante, di questa preparazione, ritengo stimolante poter approfondire la conoscenza su questo tipo di veicoli e sapere che, seppur lontano migliaia di km dalla sua terra d’origine, è valido e performante anche nelle competizioni europee.

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