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Jim "Mr Gigglepin" Marsden - Intervista in esclusiva

Foto e testo Paolo Baraldi

 

La “Cover Story” del n 9 del nostro DiMag è forse una delle più interessanti, particolari ed esclusive che mai abbiamo pubblicato. Ogni fuoristradista conosce sicuramente l’azienda inglese Gigglepin, produttrice dei famosi verricelli bimotore, ed il suo titolare Jim Marsden. Oggi conosceremo tutta la vera storia di Jim.

Marsden dopo essere diventato famoso per i suoi winch, lo è diventato anche per le sue imprese sportive sempre nel mondo dell’offroad, imprese che lo hanno portato a calcare i più importanti campi di gara europei e statunitensi. Il suo curriculum sportivo è zeppo di ottimi risultati e tutti conoscono le sue azioni. La sua storia è altrettanto interessante ma, forse, meno nota. Conosco molto bene Jim, lo seguo da molti anni sui campi di gara; per il numero 9 di OFFROAD Lifestyle ho deciso di fare qualche cosa di diverso, lo ho intervistato per conoscerlo meglio. Da questo articolo, la cosa più bella che ne esce è la sua grande passione per il fuoristrada e capiremo che il suo è un vero e proprio stile di vita.

 

Dopo alcuni convenevoli e dopo aver brevemente parlato di quali gare seguirò per capire se i nostri calendari potrebbero combaciare, sono andato diretto al punto:

Quando e perché hai iniziato a fare fuoristrada?

 

Ho iniziato da ragazzo, a 15 anni, in una fattoria nel sud dell'Inghilterra guidando trattori e quad; questo però non saziava la mia sete di guidare e di adrenalina. Sorprendentemente non sono riuscito a prendere la patente fino a 20 anni; poi, la prima cosa che ho fatto è stata quella di comprare una  Land Rover S11A del 1969. Era in uno stato pietoso, la scatola del cambio è esplosa mentre ero sulla strada verso casa. Due anni dopo ho comprato un Land Rover 90 ed ho iniziato a viaggiare in offroad con i miei amici. E' stato molto divertente, avevamo pochi soldi e dovevamo lavorare duramente per preparare i nostri 4x4. A quei tempi, se possedevi delle gomme da fango eri un re e se avevi un verricello era come aver comprato un bene di lusso; accessori che incidevano notevolmente sul nostro portafoglio. E' stato in quegli anni, nelle foreste del  Kent e del Sussex, che ho imparato a conoscere la trazione, o ancora più importante la sua assenza, e la fisica della gravità.

Quando e perché hai avviato la tua società per produrre i verricelli? E, quando, credo che le due cose siano correlate, hai iniziato a gareggiare?

 

Nel 1997, il titolare dell’azienda dove lavoravo si trasferì nel Galles e ho dovuto fare una scelta difficile: spostarmi anche io nel Galles o trovare un altro lavoro. Ho provato a vivere nel Galles ed è stato molto divertente, ma la mia ragazza e la famiglia erano nel Kent e dopo 4 mesi ero di nuovo a casa in Inghilterra. E 'stato in quel periodo che ho deciso di avviare una mia azienda specializzata nella riparazione delle Landrover. Nell'ottobre 1997 Gigglepin 4x4 ha aperto le sue porte per la prima volta. E 'stato un momento difficile, ma i miei amici e la mia famiglia sono stati fantastici nel supportarmi; ho dovuto lavorare sodo! Due anni più tardi mi sono ingrandito trasferendomi in locali più ampi e ho assunto il mio primo dipendente: un meccanico. Sono stati bei momenti e ho vissuto e respirato ogni giorno Land Rover. Nel 2000 ho fatto un viaggio avventura in Svezia con due amici ed una Land carica di birre e un paio di tende; siamo partiti così per l'avventura! Nel corso di quei 10 giorni abbiamo incontrato persone interessanti che mi avrebbero influenzato profondamente. Sono tornato dalla Svezia, ho venduto la macchina dei miei sogni sin da bambino ed ho comprato un Defender 90 200TDI; aveva un roll cage ed un verricello. Era perfetta per me! Nel settembre del 2000 ho partecipato alla mia prima gara: Belgium National. Il team era composto da cinque equipaggi: due dall'Ungheria, due dal Regno Unito ed uno dall'Olanda. Si trattava di un team veramente internazionale; abbiamo vinto nella categoria Xtrem ed il premio Team Spirit. Tornando a casa, pensavo costantemente a quali nuove modifiche fare sulla mia Defender, ero totalmente immerso da questi pensieri. Contemporaneamente ho iniziato a correre assiduamente. Ho lavorato duro per trovare ogni tipo di miglioria, utilizzando tutte le mie abilità e la mia inventiva per ottenere il massimo con il poco denaro che avevo. Nel 2003 si è rotto il mio Warn 8274 mentre difendevo il mio titolo al Tough Trucks. Ero devastato… mi sono ripromesso di riparare il verricello, renderlo più robusto e più potente. A quel tempo non pensavo assolutamente che Gigglepin sarebbe diventato un marchio mondiale leader nel mercato dei verricelli.


Cosa fai nel tuo tempo libero?

 

I’m a lucky guy! Il mio lavoro si mescola continuamente con il tempo libero. La maggior parte dei miei amici corre in offroad e stare insieme a loro e con la mia famiglia è il mio modo per rilassarmi. Spesso andiamo al fiume a pescare o in barca. Ma non importa cosa faccio, sono felice di passare il mio tempo a disposizione con la mia famiglia e i miei amici.

 

Quale è la più bella gara a cui hai partecipato?

 

Correre in fuoristrada non si tratta di una singola gara, si tratta di uno stile di vita, si tratta di tante persone che si incontrano e delle innumerevoli esperienze che si condividono con loro. Ho vissuto tante esperienze incredibili vincendo la Breslau, tagliando il traguardo al Everyman Challenge in Francia, alla King of the Hammers, correndo al Norra 1000 e l'elenco potrebbe continuare all'infinito. Scegliere una gara è davvero difficile; ho corso in così tante competizioni e ho vinto oltre 40 titoli. Puoi ben capire che gli eventi speciali per me sono tantissimi. Se proprio dovessi sceglierne uno, sarebbe il Croazia Trophy del 2011. Il mio amore per questo evento è iniziato nel 1997, quando ho letto un articolo sul suo predecessore: “The Super Transilvania”. Ho letto quell'articolo mille volte sognando di parteciparvi e mai avrei potuto pensare che un giorno l’avrei vinto. Nel febbraio del 2011 abbiamo iniziato a costruire un nuovo 4x4 che è stato completato in solo 11 settimane (una straordinaria impresa). Siamo andati in Croazia dopo solo una giornata di test. Quell’anno la leggenda australiana Wayne Smith ha volato fino in Europa per navigarmi. Non ci eravamo mai incontrati prima, avevamo solo parlato al telefono un paio di volte. Wayne aveva vinto il Rainforest Challenge in Malesia e l’Outback Challenge in Australia. Non avevamo idea se come team avremmo lavorato bene. L’edizione del 2011 è stata un’annata tipica per il Croazia Trophy con oltre 130 iscritti divisi in due categorie. Fortunatamente Wayne ed io abbiamo trovato subito il giusto feeling. Sfortunatamente ancora prima di lasciare il Regno Unito abbiamo dovuto cambiare il nostro treno di gomme a causa di un problema di tenuta dell’aria. Siamo così partiti verso l'evento più duro d’Europa con delle piccole 33. Il gioco era ancora più duro! Il prologo è andato bene, il giorno sucessivo siamo quindi partiti in buona posizione ma a soli 4 km dalla partenza la batteria ci ha abbandonati. Abbiamo perso più di 45 minuti prima di ritornare in gara. Dopo alcuni chilometri è arrivata la situazione che avrebbe cambiato la nostra gara; la pista era invisibile e abbiamo visto molti equipaggi guidare in cerchio cercando di ritrovare la giusta strada. Wayne, ha verificato il road book e con molta calma mi ha chiesto di guidare verso un grande faggio caduto. Ho pensato che fosse pazzo, ma superato  l’enorme albero il percorso si è aperto davanti a noi. Con nostra sorpresa siamo stati la prima auto ad arrivare a fine giornata mentre tutte le altre 100 erano ancora nella direzione sbagliata! E 'stato un momento cruciale per noi! I successivi 3 giorni sono andati secondo i piani, ma al 4 i condotti del carburante si sono distrutti; abbiamo così perso quasi tutto il nostro vantaggio; ci erano rimasti solo pochi preziosi minuti. L’indomani abbiamo iniziato bene con Wayne che ancora una volta ha dimostrato la sua abilità nella navigazione battendo gli altri teams che si erano persi. Alla fine abbiamo vinto nella nostra categoria con 4,5 ore di vantaggio e abbiamo vinto anche la generale. E 'stato un momento molto speciale nella nostra vita!



Raccontaci di una bella emozione che hai vissuto

 

Racing is my life! Quello che era iniziato come un gioco si è poi trasformato in una professione a tempo pieno che mi porta in luoghi incredibili e mi permette di incontrare persone straordinarie. Ci sono stati momenti gioiosi e tristi con orari incredibili. E 'impossibile descrivere a chi non correre quanto siano speciali questi momenti… solo chi pratica questo sport mi capisce! Perché basta un sorriso, un occhiolino o un cenno della testa per comprendersi. E 'un rispetto reciproco e una passione condivisa. Quello che facciamo è pericoloso, questo rende le amicizie ancora più forti. La cosa migliore delle gare è incontrare persone provenienti da tanti paesi diversi, le tradizioni si mescolano e tutti vogliono condividere la propria cultura, i propri cibi e le loro bevande! Ci sono state alcune notti molto impegnative degustando specialità locali. Non sono un forte bevitore e di solito mi puoi trovare addormentato accanto al fuoco prima di mezzanotte.


Qual’è la gara più difficile a cui hai partecipato?

 

Questa domanda richiede diverse considerazioni. Il titolo dei più difficili eventi di estremo è condiviso dall’Xtrem French (Ironman Warriors Challenge) 2015, dall’Xtrem Andorra 2012 e dal Portogul Xtrem del 2013. Queste tre gare sono totalmente folli. Per il più difficile trophy, il podio è condiviso dal Croazia Trophy e dal Rallye Breslau. Corse di 7 giorni con 8 tappe che prevedono un duro lavoro per portare il 4x4 a fine gara. La più impegnativa è sicuramente la King of the Hammers. L'evento ti mastica e poi sputa come una cicca. Si tratta di quasi 200 miglia brutali e spietate. E’ una gara che distrugge le auto e incrina i migliori equipaggi; sono orgoglioso di dire che sono uno dei pochi al di fuori degli Stati Uniti ad aver completato la KOH!

Quale è il tuo programma per il 2017?

 

Il 2017 sarà un grande anno, ci saranno molte novità con molte nuove vetture in stile Ultra4 e molti nuovi teams che entreranno in scena. Per me, il 2017 mi vedrà impegnato nel campionato Ultra4 Europe con la mia nuova macchina. L'ultima volta ho costruito un 4x4 da trophy in grado di competere nelle gare Ultra 4, questa volta ho realizzato un Ultra4  che potrà competere anche nelle corse trophy. Ho il team migliore: manager, navigatore, meccanici, fotografi, cuochi, e -sorride- piloti di alto prestigio. Siamo l'unico team europeo a ricevere il pieno sostegno da Odyssey Batteries, da Maxxis, da Spidertrax  e da Gigglepin Winches; lavoriamo anche con altri 20 partner. Abbiamo iniziato a pianificare il 2017 nel mese di agosto 2016. Parteciperemo inoltre a numerosi eventi per promuovere il mondo dell’offroad ad un pubblico più vasto. Il nostro è un fantastico sport che sta crescendo e io sono proprio nel bel mezzo di tutto questo a cavalcare l'onda sperando che non si fermi presto.


Prima di concludere questa intervista, voi dirci qualche cosa in particolare?

 

I still feel young and hungry for excitement, sono sempre alla ricerca della prossima avventura e di una nuova sfida. La cosa grandiosa di questo sport è che ci sono molti eventi con caratteristiche diverse, per me la vera sfida è quella di costruire un veicolo che possa correre con successo in Croazia come in Scozia, in Portogallo come in Francia e persino in Australia. Mi piacerebbe davvero correre le gare del campionato nazionale portoghese. Hanno ottimi fuoristrada, piloti di talento e meravigliosi fans; è veramente qualcosa a cui partecipare! Mi piacerebbe anche correre in Australia, così vediamo cosa succederà in futuro. Una cosa è certa, non sarà noioso e io non mi fermerò presto!

 

 

Il messaggio finale di Jim è chiaro, sentiremo parlare di lui ancora per molto tempo!